XVI incontro sull’aquila reale sugli Appennini e sulle Alpi
Il 9 dicembre si è tenuto presso la consueta sede di Corte di Giarola a Collecchio (PR) il XVI incontro sull’aquila reale sugli Appennini e sulle Alpi. Numerosi e di notevole interesse gli interventi tra i quali segnalo quello del nostro segretario Fabio Borlenghi “Problemi di conservazione per l’Aquila reale nell’Appennino centrale”, che ha messo bene in luce il grave problema del disturbo, provocato soprattutto da attività del tempo libero, presso i siti di nidificazione, e quello del nostro vice-presidente Jacopo Angelini composto da due relazioni “Status della popolazione di Aquila reale sull’Appennino umbro-marchigiano”, che ha evidenziato il graduale aumento del numero di coppie nidificanti nella zona, al quale è seguito “Un anno di radiotracking satellitare della giovane aquila reale Gaia” nata sulle montagne marchigiane e che poi, dopo un lungo girovagare, sembra essersi fermata, almeno per ora, nel Parco nazionale delle foreste casentinesi.
E’ stato poi di particolare interesse l’intervento di Enrico Bassi ed altri “La ricerca sull’aquila reale e il gipeto nel Parco Nazionale dello Stelvio dopo 15 anni di monitoraggio” che, tra le altre cose, ha messo in luce la gravità dell’ avvelenamento da piombo provocato dall’ingestione di parti di ungulati selvatici uccisi dai cacciatori della zona, che ancora utilizzano abitualmente cartucce di piombo. Si tratta di un fatto molto grave che provoca pesanti mortalità negli animali selvatici, tra cui al primo posto diverse specie di uccelli rapaci.
Sarebbe necessario, a nostro avviso, che il ministro Sergio Costa si occupasse seriamente di questo problema al fine di arrivare in tempi brevi al divieto dell’uso del piombo nell’attività venatoria.