Un’importante area naturale minacciata dallo sviluppo di una strada.
La tutela dell’orso bruno marsicano passa sul confine tra Abruzzo e Lazio.
Si chiama Fosso Fioio ed è posto al confine tra Abruzzo e Lazio lungo i crinali e avvallamenti che separano i Comuni di Pereto e Camerata Nuova.
Fosso Fioio è una di quelle aree strategiche ad elevata naturalità e bassa antropizzazione che vengono utilizzate dalla fauna, ed in particolare dall’orso bruno marsicano (sottospecie in forte pericolo di estinzione), per il collegamento tra Aree Protette lungo l’Appennino.
Questi corridoi ecologici, in cui è stata accertata la presenza saltuaria dell’orso marsicano alla ricerca di ulteriori aree idonee esterne all’areale di presenza stabile, dovrebbero essere interessati da almeno una delle diverse azioni finalizzate alla tutela di questa specie in Italia dal progetto europeo LIFE sulla “conservazione dell’orso bruno sulle Alpi e Appennini” e che vedono il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise capofila del progetto.
Fosso Fioio ricade principalmente nel Parco Regionale dei Monti Simbruini (Lazio) ed in parte nella ZPS “Monti Simbruini” (Zona a Protezione Speciale IT110207) in Abruzzo.
Sotto l’aspetto naturalistico le estese faggete che ammantano il vallone sono identificabili in un particolare tipo di habitat definito “prioritario” a livello comunitario (Faggeti termofili degli Appennini a Taxus ed Ilex). Esse ospitano una ricca fauna e in particolare dal punto di vista ornitologico sono presenti il raro picchio dorsobianco, la balia dal collare, la tottavilla ed il calandro. Presente pure l’aquila reale, che in tempi storici aveva trovato nelle pareti del vallone di Fioio un sito adatto alla nidificazione ed il grifone presente nei pascoli limitrofi alla ricerca di cibo. Tutte queste specie sono inserite nell’allegato I della Direttiva Comunitaria “Uccelli”. Importante pure la presenza dell’astore, raro rapace legato alle aree densamente boscate.
Oggi Fosso Fioio, è attraversato da un tracciato, a malapena percorribile a causa dell’azione delle piogge primaverili, che da Camerata Nuova risale il vallone per circa 16 km in direzione del Santuario della Santissima Trinità in Comune di Vallepietra; tale strada è secondo il Piano d’Assetto del Parco Regionale “strada di servizio” e non può essere ritenuta “strada di collegamento” al fine di mantenere la più ampia tutela del Fosso Fioio.
Il Comune di Camerata Nuova a partire dal 2006 ha avviato una serie di progetti atti a “mettere in sicurezza” la strada del Fioio che hanno avuto il diniego sia in fase di Conferenza di Servizi, che dalla Regione Lazio in fase di analisi della Valutazione d’Incidenza proprio per l’importanza naturalistica dell’area. Solo la Regione Abruzzo da parere positivo al progetto.
Nel 2009 attraverso un’ordinanza sindacale contingibile ed urgente “… per somma urgenza di manutenzione ordinaria della strada del Fioio ….”. si da avvio all’esecuzione di parte dei lavori. Tale ordinanza sindacale faceva riferimento ad una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile in cui si invita ad “intraprendere ogni utile iniziativa per valutare soluzioni atte a garantire la messa in sicurezza del percorso e la percorribilità dello stesso ai mezzi di soccorso”.
Ai lavori già intrapresi dal Comune il WWF Italia ha presentato ricorso al TAR del Lazio che lo accoglie bloccando l’accesso al vallone.
Nonostante ciò, il Comune di Camerata Nuova, richiede nuovamente l’apertura della strada al traffico veicolare, non curante dei precedenti dinieghi, arrivando paradossalmente a richiedere una “Conferenza Unificata” ex L.241, convocata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In tale sede il 14 ottobre scorso, gli Enti interessati (Regione Lazio e Parco Regionale dei Monti Simbruini) sembrano, dopo anni di valutazioni negative dei vari progetti, aver cambiato improvvisamente parere, tant’è che dopo aver acquisito il parere definitivo di questi, l’11 novembre prossimo il destino della strada di Fosso Fioio sarà discusso risolutivamente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
E’ incredibile che tanta caparbietà da parte del Comune di Camerata Nuova nel perseguire il progetto di sistemazione della strada del Fioio ora per manutenzione ordinaria, ora per pubblica incolumità, sia sfociata addirittura nel coinvolgimento del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio. Un progetto che vedrà l’ennesimo sperpero di denaro pubblico (circa 1.500.000 €), vista la difficoltà a rendere transitabile il Fosso Fioio data la complessità tecniche dell’intervento e le periodiche inondazioni primaverili, alla luce anche dei vistosi tagli di bilancio alle Aree Protette.
Viene da domandarsi quali siano le reali intenzioni del Comune e se piuttosto non siano veritieri i ventilati propositi di aprire la strada ad un flusso turistico di massa verso il Santuario della Santissima Trinità, dato che il progetto prevede la sistemazione del tracciato ben oltre i tratti interessati da particolare dissesto e da presunta pericolosità e definisce la strada del Fioio come “strada di collegamento interregionale” atta a di “risollevare l’economia del paese” mediante una maggiore “fruizione turistica dell’area”.
Appare inverosimile come Fosso Fioio, un selvaggio angolo di natura incontaminata ancora frequentato dall’orso bruno marsicano, sottospecie prioritaria che necessita di tutela rigorosa secondo la Direttiva Comunitaria “Habitat” e che rappresenta un pubblico valore, rischi di essere sommerso dall’ulteriore opera di sviluppo turistico a beneficio degli interessi di pochi.
Tutto questo, proprio nell’Anno Internazionale della Biodiversità ed in previsione del prossimo Anno Internazionale delle Foreste sancito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Daniele Valfrè
Responsabile ALTURA per l’Abruzzo.
Associazione per La Tutela dei Rapaci e dei loro Ambienti.