Territorio e alimentazione

Quando l’ambiente naturale inizia a mutare gli esseri viventi ad esso legati mutano a loro volta.
 La loro sopravvivenza è fortemente connessa alla capacità trofica del territorio e alla capacità di ciascuno di sapersi alimentare; ad entrambe è a sua volta legata la possibilità di potersi riprodurre e procreare.


Quali strategie adottano gli esseri viventi di fronte al loro ambiente che cambia?
 Studiare l’alimentazione di una specie, ove possibile, aiuta a dare alcune risposte.
 In questo lavoro ci siamo concentrati su una coppia storica di Aquila reale del Lazio. Grazie alla collaborazione del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, nel periodo di studio 2011-2019, sono stati raccolti resti di pasto e borre ai piedi delle rupi ospitanti i nidi.

La raccolta dei campioni, poi esaminati nello studio, è stata effettuata al termine di ogni ciclo riproduttivo, per non arrecare disturbo alcuno. Alcuni campioni sono inoltre stati raccolti all’interno dei due nidi dopo il loro crollo avvenuto nel periodo della ricerca. L’analisi di questi ultimi ha consentito di ottenere una maggiore conoscenza dello spettro alimentare di questa coppia.


Paragonando i dati ottenuti da questo lavoro con una ricerca effettuata alla fine degli anni settanta del secolo scorso nello stesso sito, si evidenzia ad esempio una marcata differenza nella percentuale di biomassa della Lepre che nel nostro studio risulta essere particolarmente più bassa rispetto al precedente lavoro; inoltre spicca come frequenza numerica il Ghiro al vertice delle specie predate.

Questa evidente differenza rappresenta una risposta di adattamento delle aquile al cambiamento dell’ambiente naturale che oggi caratterizza i Monti Lucretili, e anche altre aree dell’Appennino centrale. 
In particolare si assiste ad una crescita in quota dell’ambiente boschivo, con buona probabilità causata anche dai cambiamenti climatici che virano verso temperature più calde, e ad una contemporanea rarefazione delle praterie secondarie e dei prati per il pascolo, habitat più congeniali alla Lepre e maggiormente presenti quarant’anni fa.

Queste aquile quindi, in tutta risposta al variare del loro ambiente, stanno allargando la loro dieta anche verso quella tipologia di prede ospitate dall’ambiente boschivo.

Futuri approfondimenti sull’incisivita’ di questo adattamento combinato ad altri fattori che entrano in gioco su questo territorio, consentiranno di seguire l’evoluzione nel tempo di questa coppia e della capacità trofica di questo storico sito.




Borlenghi F., Cianconi M.M., Ranazzi L., Confaloni L. & Pucci E. 

L’alimentazione riproduttiva dell’Aquila reale Aquila chrysaetos nei Monti Lucretili.



ALULA XXXI (1) – 2024


http://www.sropu.org/alula.html#31