Tempi duri per i nibbi romani
Il nibbio bruno (Milvus migrans) è una specie di rapace diurno che in Europa sta subendo un certo declino nonostante sia nel mondo uno dei rapaci più popolosi. Nell’interland di Roma (quadrante sudoccidentale) il Nibbio bruno è insediato da anni avendo formato alcune colonie di piccole dimensioni. La più grande di queste è quella all’interno della Riserva Naturale Statale Tenuta di Castel Porziano, da anni monitorata da Umberto De Giacomo insieme allo scomparso Gaspare Guerrieri e Amalia Castaldi. Questa colonia in anni passati vantava una trentina e più di coppie. Più modeste sono le colonie della Riserva Naturale di Decima Malafede, della Riserva Naturale della Tenuta dei Massimi e della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Complessivamente il totale delle coppie territoriali dell’intero insediamento si attesta oggi intorno a una quarantina di unità.
In passato buona parte di queste coppie si alimentava sulla grande discarica di Malagrotta che da alcuni mesi è stata chiusa. Si pone così un problema non da poco per i nibbi bruni che ogni anno nel mese di marzo tornano in queste zone dai quartieri invernali per dar luogo al consueto ciclo riproduttivo. Pur essendo il nibbio bruno una specie dallo spettro alimentare sufficientemente ampio e seppure il rapace sia abbastanza eclettico nella ricerca del cibo, i primi risultati delle riproduzioni avvenute quest’anno indicano un preoccupante crollo degli involi come del resto ci si aspettava.
Cosa fare per il futuro? Dopo aver analizzato attentamente le singole situazioni delle colonie in questione si dovrà valutare, per la prossima stagione riproduttiva, la possibilità di allestire punti di alimentazione (carnai) nella misura tale da sopperire, almeno in parte, alla scomparsa della risorsa trofica della discarica. L’assenza di qualsiasi intervento di supporto a favore della specie produrrebbe nel medio periodo una drastica riduzione della popolazione ‘romana’ di questo bellissimo rapace.