Spettacoli di falconeria in preoccupante diffusione
(Comunicato congiunto di ALTURA, LIPU Calabria, Stazione Ornitologica Calabrese, Legambiente Calabria, CABS – Committee against bird slaughter)
Sempre più numerose e pubblicizzate, le rappresentazioni di falconeria calcano le scene di musei, castelli e piazze delle nostre città. Spacciate per manifestazioni dal discutibile valore naturalistico, vengono addirittura proposte all’interno di trasmissioni televisive nazionali, stadi di calcio, Parchi Nazionali, Riserve e Zone di Protezione Speciale (ZPS) per l’avifauna, o nell’ambito di iniziative a favore degli animali e del loro benessere.
Le scriventi associazioni, quotidianamente impegnate nella tutela dell’avifauna e degli uccelli rapaci in particolare, pur nel rispetto del valore storico delle attività ad essa collegate, intendono manifestare il proprio dissenso verso il mondo della falconeria e verso tutte le attività ad essa collegate, accolte e pubblicizzate da amministrazioni, enti o istituti pubblici, così come da qualsivoglia associazione locale o nazionale. La falconeria, infatti, è un’attività anacronistica e spesso altamente diseducativa allontanando frequentemente i cittadini (adulti e giovani in particolare) dai principi base del rispetto della natura e delle sue componenti. Tra queste ultime, gli uccelli, oltre ad essere ridotti a veri e propri zimbelli di spettacoli dall’atmosfera medioevale, rischiano di essere considerati degli oggetti da possedere agli occhi di spettatori non debitamente informati ed educati. L’esibizione in volo o sul pugno di alcune specie di uccelli rapaci (es. Aquila reale, Gufo reale, Astore) rappresenta, tra l’altro, una potenziale ed elevata fonte di disturbo verso l’avifauna residente, soprattutto durante il periodo riproduttivo.
Si ritiene, inoltre, che la falconeria, avendo spesso contribuito, soprattutto in Calabria, a portare alcune specie di rapaci sull’orlo dell’estinzione, possa facilmente e frequentemente andare contro i principi fondamentali della conservazione della natura. Recenti casi di bracconaggio scoperti in Sicilia, Toscana e Marche, non fanno che confermare ciò, dimostrando altresì come la falconeria alimenti non di rado il saccheggio dei nidi dei rapaci in natura e il commercio clandestino di giovani animali.
Con la presente, pertanto, in riferimento anche all’evento dal titolo “Aquile, Rapaci e spiriti liberi”, programmato per il 28 aprile 2018 presso il Castello Svevo di Cosenza (CS), le associazioni scriventi invitano enti, amministrazioni e associazioni locali e nazionali, non solo a maggiori riflessioni sull’argomento, ma anche ad una decisa e concreta presa di distanza dalla ormai progressiva e preoccupante promozione di qualsiasi spettacolo avente come oggetto la falconeria e la sua pratica.