Scempio nella Val d’Agri
Altura insieme ad altre tre associazioni ha inviato il 5 luglio, al Ministero dell’Ambiente, all’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, alla Soprintendenza per i Beni Paesaggistici competente, all’Unione Europea, ai comuni interessati, alla Regione Basilicata e alla Magistratura una lettera-esposto nella quale evidenzia i gravissimi danni che sono stati arrecati, in Val d’Agri, ad ambienti di eccezionale valore naturalistico per gli uccelli rapaci e non solo, dall’avvio di un progetto di sentieristica nella Zona 1 del Parco, dove quindi vige il massimo livello di tutela. I cosiddetti sentieri sono stati aperti con le ruspe, e già questo fa chiaramente capire come ci si sia mossi e come ci si stia muovendo senza tenere in alcun conto i vincoli esistenti, le procedure autorizzative prescritte e le caratteristiche ambientali della zona, tra l’altro inclusa nella rete di Natura 2000. Gli sbancamenti sono arrivati a poche decine di metri da nidi attivi di grifoni.
Ci chiediamo come possano gli organi del Parco non solo autorizzare ma addirittura finanziare ed attuare una simile mostruosità, che tra l’altro sta devastando uno dei paesaggi naturali più belli dell’Italia meridionale. Ci auguriamo vivamente che gli Enti coinvolti blocchino immediatamente i lavori, come richiesto anche dalla Regione Basilicata all’Ente Parco, che si proceda al più presto al rispristino dei luoghi e che inoltre i responsabili di tanto scempio vengano chiamati a rispondere da chi di dovere del loro operato.