Raro uccello rapace ucciso da una pala eolica nella Tuscia viterbese

COMUNICATO STAMPA

In data 1 febbraio 2025 in Comune di Monteromano in provincia di Viterbo un esemplare adulto di nibbio reale è stato rinvenuto morto a causa dell’impatto con il rotore di un aerogeneratore per la produzione di energia eolica.

L’evento è avvenuto in un’area di grande importanza naturalistica situata nel settore nord dei Monti della Tolfa laddove i rilievi degradano in un paesaggio collinare di grande pregio ambientale verso la valle del fiume Marta e la Tuscia viterbese.

In questo habitat trova uno dei suoi ultimi rifugi una popolazione di nibbio reale che nella regione Lazio non annovera più di 15 coppie nidificanti. A questi pochi individui stanziali ogni inverno si uniscono altri nibbi reali migratori provenienti dal nord Europa. Il nibbio reale è un uccello di grandi dimensioni con apertura alare superiore al metro e mezzo e facilmente riconoscibile dalla coda rossiccia tipicamente forcuta.

La perdita anche di pochi animali di nibbio reale è un grave danno naturalistico perché va ad incidere sulla popolazione di una specie che in Italia centrale risulta già estremamente localizzata. Tutti gli uccelli rapaci svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri naturali per la loro azione di predatori esercitata ad esempio su topi, ratti e altri roditori. I nibbi reali in particolare svolgono anche un ruolo simile agli avvoltoi nutrendosi di animali morti contribuendo così alla bonifica sanitaria del territorio e di conseguenza al benessere dell’intero comparto agro-pastorale.

Gli impianti per la produzione di energia eolica rappresentano sempre più una seria minaccia per la conservazione degli uccelli da preda e di altri uccelli di grandi dimensione, come ad esempio le cicogne e le gru, poiché questi animali non riescono ad evitare la veloce rotazione delle pale. Decine di migliaia di uccelli ogni anno muoiono nel mondo per colpa delle centrali eoliche e delle linee elettriche da esse connesse che ne causano la morte per folgorazione.

La mortalità causata dagli impianti eolici va a sommarsi ad altri fattori di minaccia come ad esempio l’uso illegale di sostanze velenose per l’eliminazione di animali considerati nocivi. Inoltre lo spazio vitale dei nibbi reali si sta riducendo anche per il proliferare nella Maremma viterbese di centrali fotovoltaiche che ricoprono porzioni di territorio agricolo e pascolivo sempre più estese.

Risulta urgente e necessaria per la salvaguardia del patrimonio naturalistico, del paesaggio e degli equilibri degli ecosistemi che le autorità competenti adottino provvedimenti di legge per limitare l’installazione di centrali per la produzione di energie rinnovabili soltanto a quei territori idonei a tale scopo poiché già degradati dalle attività umane.

Negli uffici del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e degli assessorati regionali sono depositati migliaia di progetti che se approvati porterebbero ad un’alterazione irreversibile della Natura del nostro Paese.

17 Febbraio 2025