La dura lotta al bracconaggio in Calabria
L’impegno costante e lodevole del nostro socio Altura Gianluca Congi e dei colleghi della Polizia Provinciale nella difficile lotta al bracconaggio nella provincia di Cosenza. L’ultima operazione dei giorni scorsi ha visto il blitz eseguito alle prime luci dell’alba con tre bracconieri fermati in flagranza mentre cercavano di catturare cardellini sulla Sila.
Stavano per catturare uccelli canori, in particolare cardellini, utilizzando dei rami di Leccio con le punte invischiate di una potente sostanza adesiva, il vischio. Gli uccelli, attirati grazie al posizionamento di una gabbietta con all’interno un richiamo vivo (Cardellino), una volta posati sarebbero rimasti immobilizzati senza poter più spiccare il volo, con i bracconieri che li avrebbero prelevati per essere avviati alla detenzione in anguste gabbiette. Dietro l’uccellagione molte volte c’è un business che si realizza con la cattura indiscriminata di migliaia di piccoli uccelli canori (tramite reti o con il vischio) finalizzata al commercio illegale; talvolta gli uccelli migliori, sono venduti anche a diverse centinaia di euro se il loro canto è particolarmente gradito. I presicci o novelli, giovani cardellini dell’anno, valgono alcune decine di euro giacché ancora le loro doti canore devono perfezionarsi. L’ultima operazione ha portato alla denuncia di tre persone, che come detto sopra, stavano praticando l’illecita cattura di piccoli volatili canori. I tre dovranno rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria di diversi reati. Da molti anni Gianluca Congi, socio di ALTURA, è in prima linea nella lotta al grave fenomeno del bracconaggio, prima come responsabile delle guardie venatorie della Lipu calabrese e oggi, unitamente ai colleghi Giovanni Mancina ed Emanuele Scalzo, nel Corpo della Polizia Provinciale di Cosenza – distaccamento di San Giovanni in Fiore. I tre poliziotti provinciali si impegnano con grande passione nella lotta al bracconaggio in tutta la provincia di Cosenza con particolare riguardo all’area della Sila, recuperando anche innumerevoli volatili in difficoltà. Un paio di anni fa, in un paesino non lontano dalla Basilicata, sequestrarono persino due maestosi corvi imperiali detenuti illegalmente da quasi vent’anni e denunciarono alla magistratura il responsabile per i reati di maltrattamento di animali e detenzione illegale di specie protette mentre uno degli interventi più brutti fu il rinvenimento di una rarissima Cicogna nera uccisa a colpi di fucile in piena zona protetta.
Gianluca Congi e i suoi colleghi, in questi anni, hanno fermato decine e decine di bracconieri, in Sila come in numerose zone calde della vasta provincia cosentina, denunciandoli per la più svariata tipologia di reati a danno della fauna selvatica: furto venatorio, porto abusivo d’arma da fuoco, uccisione, cattura e detenzione di specie non cacciabili o particolarmente protette anche da convenzioni internazionali, maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, caccia all’interno di parchi nazionali e riserve statali, uso di mezzi non consentiti (in particolare caccia senza riduttore o con l’utilizzo dei famigerati richiami elettro-acustici), introduzione di armi in modo non autorizzato nelle aree protette, uccellagione, reati in materia di armi e munizioni etc. Un impegno lodevole che in molti casi ha permesso di stroncare gravi fenomeni di bracconaggio, compiuti da locali come da numerose altre persone provenienti da varie regioni d’Italia, in particolar modo dal Nord (triste fenomeno della caccia ai piccoli uccelli). Queste attività, in una terra difficile come la Calabria, hanno dato fastidio a non pochi criminali che hanno compiuto anche gravi gesti intimidatori nei confronti degli agenti, senza tuttavia scalfire il proseguimento della loro azione. In più occasioni, le operazioni svolte hanno avuto il plauso d’importanti associazioni naturalistiche (LIPU, l’ENPA, il WWF, l’ANPANA e altre), nonchè con un encomio solenne concesso tre anni fa dall’allora presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria. Un impegno deciso, teso a salvaguardare gli uccelli e i loro habitat, che trova il pieno appoggio e il plauso convinto di ALTURA.