Grifoni morti per impatto con le pale eoliche
I grifoni trovati maciullati il 3 marzo, nella centrale eolica di Collarmele (AQ), nel Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino, non sono morti per avvelenamento ma a causa di traumi, il che significa per l’impatto con le pale eoliche. Cade quindi definitivamente l’ipotesi, a dir poco azzardata, di quanti avevano voluto attribuire la morte dei due avvoltoi ad avvelenamento. Questo il responso di un paio di giorni fa dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, al quale gli animali erano stati inviati per l’autopsia. Naturalmente non è improbabile che in questi anni altri grifoni ed altri uccelli, visto che la zona è frequentata abitualmente da aquile reali, bianconi e numerosi altri uccelli, incluso falchi di palude e grillai durante le migrazioni, per limitarci ai rapaci, abbiano fatto la stessa fine. Ma è molto facile che uccelli uccisi dalle pale eoliche non vengano più ritrovati.
Erano state fatte osservazioni al Comitato per la Valutazione dell’Impatto Ambientale della Regione Abruzzo, quando il progetto doveva essere ancora approvato, in cui era stato messo bene in evidenza il grave pericolo che la costruzione di questa grande centrale eolica avrebbe costituito per gli uccelli, con particolare riferimento ai rapaci. Ma il Comitato VIA, come molto spesso avviene, non ne ha tenuto alcun conto. Ed ora cominciano a vedersi i risultati.
Auspichiamo che il Comitato non dia parere positivo all’impianto eolico di Ortona dei Marsi e comuni vicini, su cui dovrà esprimersi prossimamente, praticamente adiacente a quello di Collarmele e che, se realizzato, sarebbe di elevato impatto per gli uccelli rapaci, andando inoltre a danneggiare sensibilmente un importante corridoio ecologico per l’orso marsicano. Anche l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Corpo Forestale dello Stato, oltre ad ALTURA e alla LIPU, hanno evidenziato l’incompatibilità di questo impianto con la tutela dell’ambiente naturale ed in particolare con la fauna più importante della zona.