Grifoni e non solo alle gole di Celano: gioie e dolori
Il 28 Dicembre alcuni di noi soci Altura, insieme ad altri amici naturalisti siamo saliti alle Gole di Celano per verificare la presenza dei grifoni in quella zona. Eravamo: Stefano Allavena, Jacopo Angelini, Fabio Borlenghi, Maurizio Carfagnini, Bruno De Amicis, Claudia Gambini, Gianni Lauretti e Daniele Valfrè. Le buone condizioni metereologiche ci hanno consentito di fare osservazioni interessanti per quanto riguarda i rapaci e non solo. E’ stata osservata più volte l’aquila reale (adulta) volteggiare davanti ai costoni di Monte Etra, circondata da altre presenze di rilievo quale un’albanella reale, otto corvi imperiali e diversi gracchi corallini. Il volo di tre coturnici ci ha salutato nel momento in cui ci siamo affacciati sulle gole. Tuttavia lo scopo dell’escursione erano i grifoni e questi ultimi non si sono certo fatti attendere. Numerosi individui sono stati osservati in attraversamento delle gole o in volteggio sulle creste circostanti. Preoccupante si è dimostrata la vicinanza dell’impianto eolico di Collarmele, posto a pochi chilometri dalle gole. I grifoni infatti eseguono spostamenti lineari di svariati chilometri lungo una direttrice ovest-est che passa proprio nelle immediate vicinanze delle torri e anche tra di esse. Ci sono diverse osservazioni, fatte anche dal sottoscritto, di grifoni costretti, magari dalla nebbia o dall’esaurimento di una lunga scivolata, ad abbassarsi proprio sopra gli aerogeneratori per riacquistare quota volteggiando. E’ innegabile che questa situazione costituisca una grave fonte di pericolo per l’intera colonia di avvoltoi. Sarebbe necessario eseguire controlli alla base delle torri per verificare la presenza di carcasse di uccelli morti per impatto con le torri. Rimane quindi un serio problema da affrontare.
Tornando alle osservazioni, molto interessante è risultata l’individuazione di tre individui di grifoni posati presso alcune cenge rocciose nella destra idrografica del vallone. In quella parete sono presenti vecchi nidi di aquila reale oltreché numerose cavità ed ampie cornici calcaree presso le quali non è da escludere che alcune coppie di questi magnifici avvoltoi possano nidificare. Tra l’altro la presenza di numerose deiezioni bianche in questo sito fa ben sperare per il futuro. In primavera quindi controlleremo…
A metà pomeriggio la chiusura dell’escursione è stata suggellata dall’osservazione di due bellissimi caprioli al pascolo in un’ampia radura della sinistra idrografica del vallone. Autore della scoperta, neanche a dirlo, l’immancabile Maurizio Carfagnini, al quale, dopo anni e anni di inseguimenti visivi con gli orsi marsicani, non manca certo l’acutezza della vista!
Il ritorno ci ha visti ridiscendere la tortuosa sterrata ora fangosa, fra chiazze di neve e ruscelletti temporanei.
Vent’anni fa non avremmo visto i grifoni, i corvi imperiali e probabilmente neanche i caprioli e questo ci riempie di gioia, tuttavia ci sono anche i dolori dovuti alla presenza dell’impianto eolico che a quell’epoca esisteva in forma fortemente ridotta mentre oggi, per la sua estensione, costituisce una vera e propria minaccia per l’avifauna tutta e più in generale per la biodiversità.
7 gennaio 2011
Testo di Fabio Borlenghi