COMUNICATO STAMPA

L’associazione Altura odv e la Coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione) denunciano l’uccisione di un giovane Falco pescatore (Pandion haliaetus), involato da un nido artificiale nell’Oasi del WWF di Orti Bottagone (Piombino), avvenuta il 30 luglio 2024 per opera di una pala eolica ubicata a soli 2,5 km dal nido e appartenente all’impianto ‘Foce del Cornia’.

L’impianto eolico è stato inaugurato nel 2019 quando già esisteva, fin dal 2004, la piattaforma ospitante il nido artificiale, occupato dal 2019 da una coppia di falchi pescatori. Come evidenziato da Altura nel corso dell’incontro del 6 settembre scorso a Firenze con l’assessore all’ambiente della Regione Toscana, presenti anche le altre associazioni e i comitati della Coalizione TESS, gli impianti eolici possono produrre gravissimi danni alla biodiversità quando sono ubicati in aree di fatto non idonee perché ospitanti o frequentate da specie ad alto valore naturalistico come in questo caso dal Falco pescatore, specie annoverata nell’allegato I della Direttiva Uccelli (2009/147/CE) e classificata ‘in Pericolo Critico’ (CR) nella Lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia.

Ci si chiede come sia stato possibile autorizzare un impianto eolico a ridosso di un’oasi di protezione della fauna, all’interno di una Zona Speciale di Conservazione (IT5160010) che è anche Zona di Protezione Speciale (ZPS IT5160010) e zona RAMSAR. Inoltre va ricordato che nel 2002 è stato avviato il progetto di reintroduzione del Falco Pescatore sostenuto dalla Regione Toscana attraverso il programma Interreg III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e riguardante diversi siti della regione, primo fra tutti la foce dell’Ombrone, con caratteristiche di forte idoneità ambientale per ospitare la specie, come nel caso del Padule Orti Bottagone.

Alla luce di questo grave fatto l’Associazione Altura, insieme alle altre associazioni e comitati della Coalizione TESS, chiede che in futuro la regione Toscana impedisca l’installazione d’impianti eolici nel pieno o a ridosso di ambienti naturali di alta valenza naturalistica e paesaggistica evitando gravi ricadute sulla biodiversità dei luoghi

25 Settembre 2024

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