Comunicato stampa – Trasmissione Report

Spettabile Redazione di Report
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COMUNICATO STAMPA

La scrivente Associazione avendo appreso, tramite il vostro programma, che la prossima puntata di “Report” verterà sulla questione dell’eolico in Italia, vuole segnalare alla vostra Redazione alcune situazioni critiche riguardanti l’Appennino ed in particolare l’Abruzzo, la cosiddetta Regione verde d’Europa, la Regione dei Parchi, al momento sotto un attacco pesante su vasta scala da parte delle Società che impiantano centrali eoliche industriali.

Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e approfondimenti,
cordialmente

Il Responsabile ALTURA per l’Abruzzo
Dott. Daniele Valfrè
daniele.valfre@libero.it

Si segnalano per l’appennino laziale-abruzzese-marchigiano le seguenti criticità:

• situazione critica dell’alto vastese dove oramai qualche centinaio di aerogeneratori già funzionanti e ubicati senza soluzione di continuità hanno pesantemente modificato il paesaggio, un tempo destinato ad Area Protetta, in particolare al confine Molise. Diverse decine sono tuttora gli aerogeneratori previsti ed in attesa di autorizzazione. I paesi più colpiti sono Atessa, Civitaluparella, Castelguidone, Schiavi d’Abruzzo e Pizzoferrato.
L’area ricade nell’IBA 115 (Important Bird Area) dei Monti Frentani ed è dal punto di vista naturalistico importantissima per gli uccelli rapaci, alcuni oramai estremamente rari e a rischio estinzione, come l’aquila reale, il nibbio reale, il lanario e biancone.

• notevole proliferazione di nuovi progetti di impianti industriali nelle provincie dell’Aquila e Rieti, con occupazione sistematica delle aree di connessione tra Aree Protette (corridoi ecologici) e conseguente aumento della frammentazione dell’habitat e della vulnerabilità dell’area (vedi carta distribuzione eolico Lazio-Abruzzo in allegato). Ciò si traduce in una difficoltà oggettiva agli spostamenti della fauna tra Aree Protette, in particolare per i grandi rapaci veleggiatori quali aquila reale e grifone e tra i mammiferi per l’orso bruno marsicano.

• mancanza di una pianificazione a livello regionale ed interregionale sulla scelta dei siti ove effettuare l’insediamento di impianti industriali, mancanza di coordinamento tra regioni confinanti, difficoltà burocratiche ad effettuare la VIA interregionale come previsto dal D.lgs 4/2008. Assenza di Linee Guida per la Regione Lazio.

• presenza di nuovi progetti in aree di massima importanza dei Piani Paesistici Regionali, in aree a vincolo paesaggistico ed idrogeologico, al di sopra dei 1200 m e in presenza di aree boscate (vincolate ai sensi dell’art. 142, co 1, D.lgs 42/2004), in aree IBA (Important Bird Area), SIC (Siti di Importanza Comunitaria, Direttiva 92/43/CEE), SIN (Siti di Importanza Nazionale, Progetto Bioitaly), in aree a forte vocazione turistica ed escursionistica.

• presenza di nuovi progetti in aree periferiche al Parco Nazionale d’Abruzzo e Molise con accertata frequentazione dell’orso bruno marsicano. Tali aree sono state definite dai ricercatori dell’Università di Roma “La Sapienza”, in accordo con il Ministero dell’Ambiente, “habitat primari a massima idoneità” e “trappole ecologiche primarie”, cioè aree strategiche e di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’orso bruno marsicano.

Riguardo le nuove “Linee Guida Nazionali” (Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 10/09/2010) si segnala:

• la scelta delle “aree non idonee” ad ospitare impianti eolici industriali totalmente affidata alle Regioni con il rischio di vedere installato, per esempio, un impianto eolico nella Regione A in un SIC e nella Regione B confinante lo stesso impianto vietato.
Ciò vale anche per le Aree Protette Nazionali, Comunitarie ed Internazionali (Siti UNESCO, Aree RAMSAR).

• non viene stabilito alcun periodo minimo di ricerca per lo studio anemologico ed eventuali criteri da seguire.

• sono indicate le informazioni che “dovrebbero” essere inserite nello Studio di Impatto Ambientale (SIA) quali l’analisi vegetazionale e floristica e l’analisi faunistica, ma senza definire un metodo certo di studio e ricerca.
Mancata citazione delle Linee Guida Eurobats (www.eurobats.org) alle quali l’Italia, quale Paese aderente al Bat Agreement con legge n 104 del 2005 dovrebbe invece far riferimento sempre, come ribadito anche in una risoluzione votata all’unanimità all’ultimo Meeting of Parties di Eurobats (Praga, settembre 2010),dove viene segnalato un elenco di speie minacciate e/o particolarmente sensibili all’impatto di impianti eolici.
Non viene riportata alcuna misura di tutela per le aree frequentate dall’orso bruno marsicano, sottospecie prioritaria che necessita di tutela rigorosa ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” ed è classificato come sottospecie in pericolo di estinzione in Europa secondo le categorie IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura).